Chirurgia Urologica

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Parliamo della termoablazione della ipertrofia benigna della prostata con il laser per via transperineale: un trattamento mini-invasivo per una patologia molto frequente negli uomini dopo i 50- 60 anni. Con l’avanzare dell’età dell’individuo si registra un incremento del tasso di estrogeni che porta all’ipertrofia della parte muscolare della ghiandola prostatica, dotata di un gran numero di recettori per estrogeni: gli effetti sono uno stimolo frequente, sforzo urinale, flusso lento e/o interrotto dell’urina. 

 

L’ago guida è molto sottile, 21 Gauge, e consente l’inserimento della fibra laser. Utilizzando una potenza di 3W e sviluppando un’energia di 1800J fino a 3600J, si esegue l’intervento, che non dura più di 20 minuti. Si usano 2 o massimo 4 fibre per prostate importanti, si fornisce energia, si crea una necrosi coagulativa che continua a svilupparsi anche nelle 72 ore dopo l’ntervento, e già dopo qualche giorno il paziente sta nettamente meglio. Nel giro di 3-4 settimane il paziente risolve i sui problemi di disuria, difficoltà nell’urinare. Si tratta di un intervento che rivoluziona l’approccio a questa patologia.

 

 

Ci sono pazienti che non possono essere operati, che non vogliono essere operati o che fanno terapia farmacologica che non da i risultati sperati con sintomi importanti; tali pazienti possono essere trattati in maniera brillante con la termoablazione laser del tessuto prostatico, un intervento rivoluzionario molto facile a eseguire che si può fare con tranquillità in qualsiasi momento, senza sottoporre il paziente ad anestesia. Si tratta di un intervento con accesso per via trans-perineale. Il tessuto prostatico da trattare è situato sotto il piano muscolo fasciale e l’introduzione degli aghi è poco cruenta. 

Quali sono i tempi di recupero

Il trattamento è indicato per tutti i pazienti che hanno un problema del tratto urinario inferiore, quindi anche il paziente giovane che non vuole sottoporsi ad un intervento chirurgico può beneficiare di questo tipo di trattamento. Ovviamente il paziente anziano con comorbidità è il candidato ideale, ma è aperto a tutti. Non si esclude nessuna opzione urologica, è un modo di approcciare e risolvere un problema nel paziente che non vuole essere operato, non può essere operato e che vuole una immediata risoluzione del problema. 

Per quali pazienti è indicato

Il paziente si riprende molto velocemente, se il paziente è cateterizzato terrà ancora il catetere per qualche giorno (fino a due settimane) poi lo toglierà; se il paziente non è cateterizzato lo terrà per 24 ore, massimo 2-3 gg per un motivo di protezione uretrale e poi riprenderà la sua vita normale. Dopo i 20 minuti di intervento il paziente si alza, cammina tranquillamente, ha un po’ di dolore ma non più di tanto. Sono postumi trascurabili.

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